Cause e prevenzione

PREVENIRE LE MIODESOPSIE

Sulla scorta di quanto abbiamo affermato nella precedente sezione "Cause", e' ovvio che non essendoci studi precisi sulle cause dei corpi mobili vitreali, diventa molto difficile individuare delle condizioni preventive certe ed efficaci. Sicuramente, pero', siamo in grado di indicare alcune linee guida che possono aiutare, anche psicologicamente, al mantenimento di una situazione esistente, anche se, ribadiamo, queste poche note non hanno la pretesa di sostituire i consigli di un medico.

Sicuramente, il processo degenerativo del vitreo puo' essere ritardato:


Bevendo molta acqua ai pasti; e' importante bere acqua ai pasti e non solo lontano da essi, in quanto viene assimilata principalmente insieme all'ingestione di cibo. Bere molta acqua distante dai pasti non migliora lo stato di idratazione complessivo dell'organismo;
Evitando esposizioni al sole intenso non protetti da adeguati occhiali filtranti. Sono principalmente i raggi UV-A e UV-B, ad alta energia, ad accelerare i processi di invecchiamento cellulare e di degenerazione dell'acido ialuronico del vitreo e delle fibre del cristallino (ma questo riguarda la cataratta);
Evitando traumi alla testa e attivita' sportive che possano mettere a rischio di tali evenienze;
Cercando di mantenere un ritmo sonno-veglia costante e rispettando, per quanto possibile, le proprie esigenze di sonno: un buon riposo, inoltre, consente una migliore sopportazione delle miodesopsie gia' presenti;
La questione se un'alimentazione scorretta possa in qualche modo contribuire all'aumento delle miodesopsie e' alquanto dubbia. In mancanza di studi certi, comunque, vogliamo consigliare un'alimentazione ricca di frutta e verdura, che limiti i grassi animali e le quantita' eccessive di calorie: la presenza di radicali liberi non puo' che accelerare i processi di invecchiamento, coinvolgendo in modo indiretto anche il vitreo;
A queste linee guida generali, si affianca anche la necessita' di un atteggiamento mentale meno ossessivo-compulsivo nei confronti della malattia: spesso i malati, soprattutto nella fase iniziale si colpevolizzano eccessivamente e cercano nel proprio stile di vita le cause piu' disparate. Questo e' un atteggiamento senz'altro sbagliato, spesso favorito dalla mancanza di risposte certe da parte della classe medica che, come sappiamo, dismette in modo spesso superficiale il problema (qualora non sia sintomo di problemi oculari ben piu' gravi).
Proprio la presenza di un atteggiamento psicologico piu' 'positivo' puo' aiutare moltissimo nel convivere con questo disturbo: e' fondamentale non lasciarsi prendere dal panico, mantenere la calma, non fissare continuamente il movimento delle mosche volanti. Aiuta moltissimo poi essere concentrati nelle proprie attivita': il cervello ha un potente meccanismo di cancellazione del disturbo che agisce solo se il nostro atteggiamento mentale di concentrazione aiuta a non pensare alla condizione.
Si badi bene che questo atteggiamento di 'resistenza psicologica' non deve assolutamente essere confuso con l'accettazione passiva e rassegnata del problema: e' assolutamente un nostro diritto chiedere a gran voce una presa di coscienza della classe medica delle miodesopsie debilitanti che porti a ricerche piu' approfondite sulle cause e, ovviamente, alla ricerca di cura che non comporti i rischi della vitrectomia.

Concludiamo ricordando che, ovviamente, i percorsi di adattamento psicologico sono assolutamente personali e non generalizzabili, e per questo non possiamo che invitare, nei casi piu' gravi, alla ricerca di un ausilio medico, competente in materia, anche se, per esperienza personale, non possiamo che mettere in guardia dai professionisti che non conoscono perfettamente la condizione del malato di miodesopsie e che, spesso, tendono a confondere il problema fisico, oggettivamente presente, con l'atteggiamento mentale complessivo del paziente (e puo' non essere sempre la corretta interpretazione).

Un'ultima parola riguardo gli integratori di antiossidanti, a cui dedichiamo, in veste critica, un'altra sezione del sito: molto probabilmente, vista l'anatomia stessa dell'umor vitreo, che sostanzialmente e' un sistema 'chiuso', che scambia con l'esterno solo attraverso lentissimi processi osmotici, non e' favorita l'interazione con farmaci o integratori assunti per via alimentare. Certo e' che l'assunzione regolare, mediante integratori e/o tramite l'alimentazione, di sostanze antiossidanti non puo' che rallentare i processi sistemici di invecchiamento. Resta da stabilire, alla luce di tutto questo, di quanto il corpo vitreo possa essere influenzato da simili sostanze. Ma di questo parliamo estesamente nella sezione relativa del sito.

 

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Le informazioni riportate in questo articolo non vogliono assolutamente sostituire il supporto professionale di un medico.