Farmacologiche

LE TERAPIE FARMACOLOGICHE


Prima di addentrarci nell'analisi delle soluzioni attualmente disponibili, dobbiamo assolutamente fare una precisazione: non siamo a conoscenza di nessun metodo farmacologico che possa in qualche modo risolvere il problema delle miodesopsie. Questa perentoria affermazione deriva principalmente dalla nostra esperienza diretta, ma anche da molti mesi, per non dire anni, di osservazione del mondo dei sofferenti di questa malattia: spesso il malato, per così dire 'rassicurato' dalle parole dell'oculista di turno, cerca in un qualche medicinale una soluzione al proprio problema di mosche volanti: colliri, ma anche pastiglie, cocktail di farmaci ed integratori, ma anche terapie alternative, basate sull'omeopatia o sull'erboristeria.
Molto presto, e dopo ahimè aver speso molto denaro, si accorge che il risultato e' nullo o molto modesto, tale da confondersi con il normale processo di adattamento o, per i più fortunati, di schiarimento della massa di floaters: difficile, e alquanto improbabile dire in questo caso se il risultato sia da attribuire al movimento meccanico delle miodesopsie o all'effetto curativo del medicinale.
E' chiaro che in mancanza di studi scientifici in doppio cieco, non e' possibile emettere un verdetto definitivo; certo e' che l'idea che ci siamo fatti, anche alla luce di una comprensione più approfondita del problema, e' che i risultati 'netti' dell'uso delle soluzioni farmacologiche disponibili, peraltro molto scarse, siano del tutto trascurabili.

Con beneficio d'inventario, e senza addentrarci in prodotti specifici, citiamo alcune delle linee di riferimento disponibili nel campo dei farmaci per le miodesopsie.

Colliri

Fondamentalmente, i prodotti disponibili sono da annoverarsi nella tipologia dei colliri 'anti-catarattici', ovvero in grado, in qualche modo, di rallentare il processo di formazione della cataratta. Questa funzione, peraltro dubbia e mai confermata in maniera completa dalle sperimentazioni, agirebbe mediante il principio attivo delle sostanze a base di iodio instillato direttamente nella sede oculare: tale sostanza dovrebbe accelerare il processo metabolico, e quindi favorire una 'riparazione' della zona malata. Tali preparati, spesso disponibili senza prescrizione medica, talvolta includono anche altri minerali e concentrati di vitamine con azione antiossidante, in modo da frenare l'intervento dei radicali liberi.
La loro funzione come anti-catarattici e' assolutamente discutibile, tant'e' che l'unica soluzione concreta al problema dell'opacizzazione del cristallino (cataratta) e' ancora quella chirurgica, però alcuni produttori di questi farmaci iniziano timidamente a proporli come adatti anche al problema delle mosche volanti (che in un certo senso condividono con la cataratta alcuni meccanismi di formazione). Ovviamente, se anche fosse dimostrata l'efficacia del principio attivo (o del cocktail di principi attivi), resta il problema di valutare come un collirio instillato nell'occhio esterno possa arrivare al vitreo, ma ovviamente, come abbiamo già fatto notare, fatta salvo la non tossicità di questi colliri, mancano studi sulla reale efficacia di tali preparati.

Integratori basati su antiossidanti

Un'altra classe di medicinali-integratori disponibili in commercio partono dal presupposto che le miodesopsie spesso sono associate all'invecchiamento dell'intero organismo e che quindi possono essere 'ritardate' dall'assunzione di preparati anti-ossidanti, basati su dosaggi di vitamine del gruppo C e del gruppo E, nonché di beta-carotene, in unione ad altre sostanze in grado di limitare l'effetto dannoso dei radicali liberi, spesso responsabili della degenerazione del collagene. Questi integratori sono disponibili come pastiglie o capsule e, a nostro parere, resta da dimostrare come l'assunzione per via orale possa raggiungere il vitreo, che, come diciamo nella sezione in cui ne descriviamo l'anatomia, e' una zona praticamente isolata dell'occhio. L'unico processo possibile e' quello osmotico, ovvero mediante scambi molto lenti con le zone circostanti: in questo senso, probabilmente, l'assunzione prolungata e protratta per molti mesi di questi integratori potrebbe favorirne l'ingresso nel vitreo. Resta poi da dimostrare che azione positiva possano avere queste sostanze, anche considerando che il vitreo, insieme al cristallino, presenta gia una delle massime concentrazioni di sostanze antiossidanti nell'intero organismo.
Inoltre, praticamente nessuno dei medicinali presi in considerazione ha azione curativa, ovvero di restituzione della naturale trasparenza al vitreo degenerato: l'intento di questi integratori e' spesso coadiuvante di una dieta ricca di anti-ossidanti, in azione per lo più preventiva.

Integratori basati sull'idratazione

In questa classe di integratori si cerca di agire sullo stato di idratazione del vitreo, che, spesso a causa di condizioni di disidratazione porta alla sineresi (degenerazione) o anche al distacco posteriore, entrambi causa di sviluppo di opacita' vitreali. In questo senso e' assolutamente corretto favorire l'idratazione del vitreo, soprattutto nei mesi estivi e nei climi secchi (qualora in presenza di condizionatori-deumidificatori mal regolati), pero' l'azione idratante migliore viene comunque compiuta dall'acqua: l'assunzione di abbondanti quantita' di acqua durante la giornata e' spesso consigliata dagli oculisti in caso di floaters. Tali medicinali dovrebbero co-adiuvare l'azione idratante dell'acqua nei confronti del vitreo, anche se sempre in funzione preventiva e mai curativa di uno stato gia' presente.

Altre soluzioni farmacologiche

In questa sezione, prendiamo in esame, molto velocemente, altre possibili soluzioni, alcune basate sulla medicina cosiddetta 'alternativa', senza la presunzione di essere ne' esaustivi, ne completi.

La medicina cinese concentra le cause dei problemi oculari nei 'meridiani' che passano per il fegato e per il colon, citando il fatto che eventuali stati di affaticamento nonché di costipazione del fegato e del colon possano essere causa di problemi agli occhi: la medicina cinese consiglia l'assunzione di erbe medicinali con funzione depurativa. Fra queste, l'assunzione contemporanea, per lunghi periodi di tempo di 'cardo mariano' e di 'tarassaco', dovrebbero ripristinare la corretta funzionalità epatica. La medicina cinese, inoltre, afferma anche che le mosche volanti dovrebbero sparire in seguito a trattamenti prolungati con tali erbe curative.

Altre soluzioni che abbiamo incontrato in anni di osservazione del mondo dei malati considerano l'utilizzo combinato di integratori multi-vitaminici e multi-minerali, per l'occhio (principalmente con vitamina E e vitamina C e beta-carotene, in unione a minerali specifici), insieme a preparati a base di 'mirtillo nero' (per migliorare la circolazione della retina), pectina di mela ed anti-ossidanti naturali.
Ancora, ci siamo imbattuti in preparati a base di bio-flavonoidi, ad esempio estratti dalla 'vitis vinifera', oppure, ancora, da preparati integratori a base di magnesio, di cui e' ricco il vitreo.
Ovviamente, tali soluzioni sono da valutare attentamente, in base al proprio stato di salute complessivo e la tolleranza alle sostanze contenute in questi integratori; sicuramente, per osservare qualche possibile risultato, l'assunzione di queste sostanze dovrebbe protrarsi per molti mesi. Mettiamo in guardia, pero', dai preparati multi-vitaminici 'generici': molti pazienti hanno individuato le cause dei propri floaters (o dell'aumento degli stessi), proprio su questi molto pubblicizzati integratori 'tuttofare'. Sembra, infatti, che un eccesso di vitamina A o di vitamina C possano portare alla formazione dei floaters, e, spesso, negli integratori multi-vitaminici 'generici', l'apporto di queste due vitamine e' superiore alla dose giornaliera consigliata.
Concludendo, ribadiamo ancora una volta che le parole che scriviamo non vogliono assolutamente essere 'definitive', in quanto, mancando studi specifici sull'argomento, non e' possibile emettere un giudizio chiaro e preciso su cio' che 'funziona' e cio' che e' solo un palliativo: certo e' che l'idea che e' maturata nel tempo sui cosiddetti 'trattamenti farmacologici' non puo' che essere scoraggiante.

Prospettive

Le prospettive in questo campo sono senz'altro sconfortanti: non esiste un vero e proprio interesse da parte della classe medica nei confronti della ricerca di una possibile soluzione farmacologica, e, quindi, il paziente si trova di fronte a quei pochi preparati che gli oculisti tendono a prescrivere, spesso incalzati dalla pressante richiesta dei pazienti. A questo punto, il paziente, disperato e lasciato a se stesso, di fronte all'inefficacia degli integratori nei confronti della propria condizione, intraprende la ricerca di una possibile soluzione alternativa, talvolta coadiuvato dall'assistenza non medica di molti altri pazienti conosciuti mediante Internet. In questo modo, le soluzioni fai-da-te' fioccano: nelle precedenti parole abbiamo riportato solo alcune delle piu' ricorrenti soluzioni che abbiamo sentito (e spesso provato sulla nostra condizione). Una cosa pero' accomuna tutte le cure 'alternative' che abbiamo citato finora: la quasi completa inefficacia.
Di fronte a questa situazione ci sentiamo ovviamente, ancora una volta, di promuovere la necessita' di un cambio di mentalita' nei confronti della malattia da parte della classe medica, nonche', e questo e' altrettanto importante, da parte dei pazienti. Deve esserci un'evidente presa di coscienza nei confronti dell'attuale inefficacia delle soluzioni farmacologiche al problema: e' necessario alimetare lo spirito critico e una maggiore consapevolezza nei confronti di cure molto costose e praticamente sempre inefficaci.
Di qui, ancora una volta, il compito di muovere l'opinione della classe scientifica e, ovviamente, l'opinione pubblica affinche' venga riconosciuto lo stato di disabilita' a cui possono portare le miodesopsie nei casi piu' gravi, e l'assoluta necessita' di una cura non invasiva. In questa direzione, desideriamo citare gli studi sugli enzimi e sulle vitrectomie farmacologiche, che da anni sono portati avanti dai maggiori istituti di ricerca, pubblici e privati: non e' sbagliato pensare che tali ricerche potrebbero portare a qualche risultato anche per il caso specifico delle opacita' vitreali, anche se e' prematuro affermare questo con certezza; rimane comunque un campo d'indagine che, se supportato dal necessario interesse da parte dei ricercatori, potrebbe nel giro di pochi anni portare alla soluzione non invasiva che tutti stiamo aspettando. Ma e' nostro compito, ora come non mai, stimolare l'interesse della Ricerca medica, facendo sentire la nostra voce in modo chiaro e perentorio.

 

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Le informazioni riportate in questo articolo non vogliono assolutamente sostituire il supporto professionale di un medico.